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martedì 13 aprile 2010

Recensione FLstudio 8

Vi ripropongo qui una mini guida per l'utilizzo FLStudio8 redatta da:
By Püz (Bedroom Boys) - www.vostok1.org - www.bedroomboys.cjb.net
Non entra nello specifico ma per chi volesse incominciare a cimentarsi con la produzione di musica elettronica ( e non solo ) può bastare.
Più avanti entreremo più nello specifico, tenete conto che è appena uscita la versione nuova quindi FLStudio9, con svariate migliorie e qualche cambiamento, anche se la base rimane sempre la stessa.

COS'E' FRUITY
LOOP STUDIO 8




Per entrare nello specifico, FL Studio vi permette di caricare strumenti e
samples, riprodurli live o manualmente inserendo step-by-step le varie note,
registrare da fonti esterne (come un microfono ad esempio) e riprodurre il tutto
bilanciandolo attraverso il mixer a 64 canali (aggiungendo anche effetti); il
risultato finale verrà poi esportato in uno dei vari formati audio sopra citati.



001


 

La videata principale
del software si compone quindi in un numero di finestre (la maggior parte
completamente personalizzabili, per quanto riguarda la posizione, le dimensioni,
zoom e visualizzazione) le cui principali sono Channels (la finestra dei vari
strumenti, che rappresenta una "singola unità di misura" o un singolo pattern),
la finestra Playlist (che rappresenta il susseguirsi dei vari patterns), e la
finestra Mixer che rappresenta un tradizionale banco mixer con i suoi vari
parametri.


002

 

In alto, rimangono i
tasti che ricoprono le funzioni principali: "file", "edit", "channels", "view",
"options", "tools" ed "help", con a fianco il master volume e il master pan.
Proseguendo da sinistra verso destra incontriamo il beat display (che
rappresenta il conteggio progressivo dei beat o il minutaggio del
pattern\brano), con sotto i tasti tradizionali "play", "stop" e "rec"
(quest’ultimo serve per registrare sia audio, che eventi midi).

Alla sinistra di questi tasti abbiamo due led importanti: "pat" che rappresenta
la riproduzione del singolo pattern selezionato, e "song" che riproduce invece
tutti i patterns presenti nella playlist. seguono poi l'indicatore di BPM e
l'indicatore del pattern selezionato; proseguendo verso destra incontriamo poi i
vari meters, indicatori di uso della cpu, e sotto il time ruler (che ci permette
di selezionare la divisione della nostra griglia delle finestre).

A seguire poi i tasti di visualizzazione delle varie finestre e alcuni tasti di
funzione. (abbiamo tralasciato alcuni led arancioni, posizionati sotto i meters,
e gli indicatori di consumo cpu, che ricoprono funzioni secondarie, soprattutto
per quanto riguarda la gestione di strumenti MIDI esterni). Sulla sinistra della
finestra principale, possiamo trovare il File Browser, un rapido accesso a tutti
i nostri progetti, ai samples, ai loops, agli strumenti e agli effetti.



LA FINESTRA CHANNELS



La finestra Channels è formata fondamentalmente dai vari strumenti che si
vogliono caricare per generare un pattern: sulla sinistra avremo quindi dei
"pulsanti" con il nome dello strumento che abbiam caricato, e a fianco la
successione di tasti in beat (4, 8, 16, o il numero che desideriamo impostare)
da premere per attivare il suono desiderato (un pò come se avessimo una griglia
in quarti, nella quale andiamo a posizionare le battute che vogliamo). E’ come
se la finestra Channels rappresentasse un "rack" di strumenti vero e proprio,
nel quale sono selezionati i beat, le note o la serie di note che quello
strumento andrà a riprodurre.

 

 


003

Per riprodurre
singoli beat basterà cliccare sul tasto corrispondente (step sequencer), se
vogliamo invece riprodurre note, basta cliccare sul pulsante in alto a destra
della finestra (raffigurante una piccola tastiera di pianoforte), ed in
corrispondenza del strumento selezionato si aprirà una tastiera\griglia che ci
permetterà di immettere le note desiderate. Ciò impone però che ogni nota abbia
la stessa lunghezza in griglia, e non permette il posizionamento di più note
sovrapposte (come un accordo, ad esempio); per ovviare a questi problemi
dovremmo ricorrere alla finestra Piano Roll che esamineremo più avanti.

LA FINESTRA
PLAYLIST


 



004

La finestra Playlist
invece, ci permette di mettere in sequenza i vari beat che abbiam creato nella
sezione Channels, che vengono visualizzati in blocchi (rettangolini) da
posizionare su una griglia, in un'apposita sezione dalla finestra Playlist
chiamata appunto Pattern-Block Tracks. c'è poi un'altra sezione della finestra
Playlist, chiamata Clip Tracks, dove possiamo posizionare vari tipi di clip,
Audio (che possono essere file campioni wave, o vere e proprie tracce wave),
Automation (automazioni, quindi sequenze di movimenti di vari parametri di uno
strumento o di un effetto applicato ad uno strumento) e infine Pattern Clips
(che rappresentano più o meno i Pattern Blocks, ma visualizzati non come
"quadratini" ma bensì come forme d'onda). Ovviamente si possono effetture tutte
le operazioni di cut&paste, di selezione, di zoom e di cambiamento di colore per
visualizzare al meglio le proprie composizioni coi vari comandi presenti nella
parte superiore della finestra Playlist.

LA FINESTRA
PIANO ROLL


 



005

Anche la finestra
piano roll presenta le stesse caratteristiche per quanto riguarda le varie
possibilità di cut&paste, zoom, selezione, cambiamento colore eccetera, come
d'altronde la struttura centrale della finestra è quella di una griglia dove
inserire elementi. Ciò che cambia è che sulla sinistra della finestra abbiamo
una tastiera di pianoforte in sviluppo verticale, che ci fa presto capire che ad
ogni riga della griglia corrisponde una nota di tastiera (la notazione può
essere rappresentata sia dai classici tasti bianchi e neri, sia dalla notazione
standard in lettere).

Lo sviluppo orizzontale invece rappresenta la lunghezza delle note che andriamo
a posizionare sulla griglia (ovviamente in uno stesso momento temporale,
possiamo posizionare più note contemporaneamente, per generare ad esempio
accordi o composizioni più complesse); ovviamente ogni nota può essere
modificata nella sua lunghezza, spostata sulla griglia, cambiata in ogni
momento. Sono presenti poi utili funzioni che permettono di posizionare
direttamente arpeggi, accordi, oppure effetti come il "flam" ed il random che
permettono di dare più vivacità e di rendere la nostra composizione meno
"computerizzata".

Per ogni nota che andiamo a posizionare possiamo poi cambiare diversi parametri
nella sezione sottostante della finestra come la velocity, cut & resonance, pan,
oppure creare e visualizzare delle automaziozioni dei vari parametri. Inoltre è
importante sottolineare che si possono importare intere sequenze midi, oppure si
possono registrare sequenze suonate con tastiere midi e poi si ha la possibilità
di correggere note sbagliate, modificarle, ed effettarle in un secondo momento.



LA FINESTRA MIXER

 


006

Non ci resta che fare
qualche accenno per quanto riguarda la finestra Mixer, che rappresenta un vero e
proprio banco mixer da studio, dove possiamo controllare i volumi (e i pan,
nonchè l'equalizzazione) di ogni singola mandata (con un massimo di 64) che
assegniamo ai nostri strumenti caricati, con la possibilità di caricare per ogni
mandata fino ad 8 effetti diversi. Sono presenti poi 4 send track che possiamo
assegnare ad ogni singola traccia del mixer, per assegnare ad esempio gli stessi
effetti a tutti gli strumenti che vanno a comporre la batteria o la parte
ritmica.

Inutile ormai aggiungere che la gran parte dei comandi può essere automatizzata.
Gli effetti del pacchetto che si possono caricare nei vari banchi sono tra i più
disparati: dal normale equalizzatore (presente comunque anche nel mixer vero e
proprio), al chorus, a vari tipi di delay, al compressore e al limiter, alla
distorsione, a vari riverberi, flanger, phaser e vocoder. Oltre a questi è
possibile l'utilizzo di effetti vst\dx che si possono caricare e utilizzare in
ogni momento.



CONSIDERAZIONI FINALI

 



007

Così come è presente
un gran numero di effetti, è anche presente una grande varietà di strumenti che
possiamo utilizzare per creare i nostri loop. Sarebbe veramente lungo e
difficile descriverli uno ad uno, quindi l'invito (che è un invito generale che
facciamo all'utilizzo di tutto il software) è quello di provare e giocare,
divertirsi a scoprirne le infinite possibilità e sfumature.


008

Come abbiamo poi già
accennato, è possibile effettuare registrazioni audio, da sovrapporre e\o
affiancare ai nostri loop; possiamo quindi registrare direttamente un giro della
nostra chitarra, piuttosto che una voce o qualsivoglia strumento, e inserirlo
come file audio nel nostro progetto (anche grazie alle nuove possibilità offerte
dall'Edison, sul quale però non ci dilunghiamo); possiamo registrare delle
sequenze suonate con uno strumento midi, che riproduce i suoni di uno strumento
caricato nella nostra finestra Channels; possiamo registrare sequenze di
automazioni muovendo e modificando i vari parametri degli strumenti o degli
effetti, anche attraverso l'utilizzo di un controller midi; possiamo utilizzare
il software in re-wire, ovvero inserirlo come se fosse un intero macro-strumento
in altri software di composizione musicale (quali Live, o Reason), e farli
comunicare, oppure come se Fruity Loops fosse inteso come un macro VST da un
altro software.

I nostri file poi,
possono essere esportati in ogni tipo di formato (Audio in wav mp3 e ogg, e
ovviamente nel formato midi), con la possibilità poi di dividere in file diversi
ogni traccia del mixer, oppure di salvare informazioni addizionali compatibili
con il software Acid (molto utile poi nell'importazione, se vogliamo dare una
ripassata finale al nostro file).

Queste in breve sono
le caratteristiche di questo grande ed ottimo software di creazione musicale,
che ha fatto grandi passi avanti rispetto le prime edizioni; ora l'interfaccia è
notevolmente migliorata, sono decisamente aumentate le potenzialità creative sia
grazie alla possibilità di interfacciare strumenti midi, sia per la completa
possibilità di controllare la gran parte dei parametri, ed inoltre non si può
dimenticare di citare le svariate possibilità di combinazioni creative offerte
da tutti gli strumenti e dai numerosi effetti. Si rinnova il consiglio di
giocare molto con questo software, di esplorarne le varie possibilità: questo è
molto semplice proprio grazie alla struttura molto intuitiva e versatile di
questo software, che è l'unica caratteristica (e forse la fondamentale) rimasta
invariata durante lo sviluppo delle varie edizioni.

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